Venezia, patrimonio dell’umanità
Venezia, capoluogo della regione Veneto, è una città che comprende sia territori di terraferma, il centro di Mestre, che insulari, al centro della laguna veneziana. Proprio per questa sua peculiarità e anche grazie al suo patrimonio storico e artistico Venezia è considerata una delle più belle città del mondo ed è visitata ogni anno da milioni di turisti provenienti da ogni parte della terra. La città e la laguna veneziana sono stati ricompresi dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. Molti sono gli alberghi ed hotel situati sia nel centro cittadino, che offrono ai turisti la possibilità di un confortevole soggiorno alla scoperta delle ricchezze urbanistiche e delle numerose bellezze artistiche veneziane.
Una passeggiata a Piazza San Marco…
Sarà proprio passeggiando per il centro storico nelle isole della laguna che troveremo i monumenti più belli da non perdere assolutamente. Si può partire dalla famosa Piazza San Marco dove troviamo al centro la Basilica di San Marco, cattedrale e sede del Patriarca, già cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia. Sopra la porta principale si possono ammirare i quattro cavalli bronzei di Costantinopoli, trasportati a Venezia dopo la quarta crociata e all’interno magnifici mosaici dorati. A fianco lascia senza fiato l’imponente struttura di Palazzo Ducale, bellissima testimonianza dello stile gotico veneziano, sede del governo della Serenissima, come veniva definita la Repubblica di Venezia. Oggi è sede del Museo Civico di Palazzo Ducale e ospita anche la Biblioteca Marciana ovvero la Biblioteca Nazionale di San Marco, una delle più importanti d’Italia. Da vedere anche il famoso Ponte dei Sospiri, attraversato dai prigionieri per andare all’inquisizione, e i Piombi, la parte delle vecchie prigioni situate sotto il tetto del palazzo. Si può ancora ammirare di fronte il campanile di San Marco uno dei simboli cittadini.
E un romatico giro in gondola…
Visitando la città è d’obbligo una gita in gondola attraverso i rii e canali, come il Canal Grande, il principale canale di Venezia. Si potranno ammirare i più bei palazzi storici cittadini, come il Palazzo Cavalli-Franchetti, che ospita manifestazioni culturali o Cà Vendramin Calergi, sede del casinò municipale o Palazzo Grassi, che ospita mostre d’arte di grande rilievo. Attraversando il canale passeremo sotto il famoso Ponte di Rialto, il più antico della città e sotto il Ponte dell’Accademia, il Ponte degli Scalzi e il Ponte della Costituzione.
Venezia e la cultura
La città di Venezia è famosa nel mondo anche perché ospita numerose iniziative di rilievo internazionale. La più importante è la Biennale di Venezia, ente che organizza ad anni alternati la Biennale di Architettura, una mostra internazionale di architettura e la Biennale d’Arte di Venezia, un’esposizione internazionale d’arte contemporanea tra le più importanti a livello mondiale. Ogni anno organizza anche la Mostra del Cinema di Venezia, il festival cinematografico tra i più rilevanti a livello internazionale, che vede ogni anno sfilare una passerella di artisti di fama internazionale. Di notevole rilievo è il Carnevale di Venezia, uno dei più famosi al mondo, che con le sue maschere spettacolari e variopinte attira turisti ogni anno sempre più numerosi.
Luoghi da non perdere a Venezia
Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale, centro e simbolo dell’attività politica veneziana, ha una storia molto travagliata, caratterizzata da numerosi incendi e da continue ricostruzioni che lo hanno visto trasformarsi nel corso dei secoli. Fu alla fine dell’Ottocento che il governo italiano, visto l’evidente stato di degrado in cui versa il palazzo, decide di stanziare un’enorme somma di denaro per il suo restauro. Nel dicembre del 1923 lo Stato, proprietario dell’edificio, affida al Comune di Venezia la gestione del palazzo, aperto al pubblico come museo. Dal 1996 Palazzo Ducale è a tutti gli effetti parte del sistema dei Musei Civici di Venezia (MUVE).
L’ingresso per il pubblico è la Porta del Frumento, così chiamata perché vi si trovava accanto l’ “Ufficio delle Biade”, che si apre sotto il porticato della facciata trecentesca. Al piano terra sono ospitati i servizi al pubblico, il Museo dell’Opera e l’area delle antiche cucine del Doge, che oggi ospita anche la caffetteria, è attrezzata per ospitare mostre temporanee. Il percorso all’interno del Palazzo comprende la visita al bellissimo cortile, e prosegue con il Piano delle Logge e la visita delle preziose stanze dell’Appartamento Ducale, al primo piano, e delle Stanze Istituzionali che si sviluppano tra il secondo piano e il piano delle Logge, per concludersi infine con la visita all’Armeria e alle Prigioni.
Una delle stanze più scenografiche e preziose è la sala del Maggior Consiglio, cuore politico e scenografico del palazzo. Capace di ospitare fino a millecinquecento persone, fu il più vasto ambiente coperto al mondo privo di sostegni interni fino all’avvento del cemento armato. Il pavimento e il soffitto, come ogni altra sala a Venezia, sono infatti sostenuti da lunghe ed elastiche travi di larice.
Mezzi pubblici
Da Piazzale Roma: Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; Linea 2 fermata Giardinetti; Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; Linea 2 fermata Giardinetti; Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria Da Lido di Venezia: Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria; Linea 5.2, fermata San Zaccaria
Gallerie dell’Accademia
Le Gallerie dell’Accademia raccolgono importantissime collezioni di arte veneta e veneziana legate al periodo che va dal XIV al XVIII secolo. Il loro nome è dovuto all’Accademia di Belle Arti della scuola d’arte di Venezia che vanta tra i suoi docenti personaggi come Carlo Scarpa ed Emilio Vedova e che le ha aperte nel 1817 condividendone la sede fino al 2004. Fin dal 1750, anno della sua fondazione, il ruolo dell’Accademia era quello di acquisire opere d’arte con finalità didattiche e di restauro. È per questo motivo, e in seguito alla caduta della Serenissima, che le Gallerie si arricchirono di molte opere d’arte provenienti dalla chiusura di palazzi pubblici e dalla soppressione di molti edifici di culto e che qui venivano raccolte con finalità didattiche per gli studenti d’arte.
Il secondo piano delle Gallerie è adibito all’esposizione di importanti opere custodite nei depositi del museo: la Quadreria. Qui vengono conservati capolavori dei più famosi Maestri come Bellini, Giorgione, Carpaccio, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo. Tra i disegni è possibile inoltre ammirare il celebre Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. Il disegno è conservato alle Gallerie dell’Accademia fin dal 1822, quando il Governo austriaco l’acquistò, insieme ad altri venticinque straordinari disegni di Leonardo, dal collezionista milanese Giuseppe Bossi.
Mezzi Pubblici
Vaporetto n 1.
Giardini della Biennale
Realizzati da Napoleone agli inizi dell’Ottocento dopo la distruzione di un quartiere popolare, i Giardini sono oggi la sede dell’Esposizione d’arte internazionale di Venezia e ospitano ampi spazi verdi e 30 padiglioni, costruiti da celebri architetti. Il padiglione dell’Austria, eretto nel 1934, è una delle ultime opere di Josef Hoffmann, il padiglione dell’Olanda è stato costruito nel 1954 da Gerrit Thomas Rietveld mentre quello della Finlandia è un prefabbricato a pianta trapezoidale progettato da Alvar Aalto, montato nel 1956 con parti arrivate dalla Finlandia.
All’ingresso dei giardini sorge la statua di Giuseppe Garibaldi ma non tutti sanno che dietro la collinetta che regge la sua base, vi è un’altra statua, quella di un garibaldino di nome Giuseppe Zolli. La statuetta fu aggiunta nel 1921, in seguito ad avvenimenti davvero singolari. Una notte un vecchietto della zona che passava di lì venne colpito ad un braccio. Quando raccontò l’accaduto altri si recarono sul luogo e vennero ugualmente colpiti da quella che definivano “un’ombra rossa”. Uno di loro riconobbe allora in questa ombra il fantasma di tale Giuseppe Zolli, una giubba rossa morta lì qualche giorno prima e che aveva giurato di rimanere fedele a Garibaldi anche dopo la sua morte. Per scacciare il fantasma e permettere al garibaldino di mantenere la sua promessa, gli abitanti fecero quindi costruire questa piccola statua, che tutt’ora sorveglia giorno e notte quella del Garibaldi.
Mezzi pubblici
Linee 1, 2, 6, 8, 41, 42, 51, 52, N, VA (fermata Giardini)
Ghetto
Il ghetto di Venezia, situato nell’attuale sestriere di Cannaregio, era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Controllati di giorno e di notte, gli ebrei non potevano lasciare questa zona che ben presto divenne molto affollata: dalle iniziali 1300 persone, nel corso degli anni salirono ad oltre 5000 gli ebrei che risiedevano a Venezia. Per questo motivo, ancora oggi, notiamo edifici molto alti, di oltre 8 piani in quanto vi era divieto assoluto di costruire nuovi edifici per ospitarli. La situazione divenne però presto insostenibile tanto che l’amministrazione dell’epoca decise di ampliare il ghetto, creando così la divisione tra Ghetto Vecchio e Ghetto Nuovo.
Attualmente la comunità ebraica del Ghetto di Venezia risulta decisamente ridotta (30 residenti), ma sono 500 gli iscritti ad essa. Mentre un tempo nel Ghetto di Venezia erano fiorenti le attività bancarie e tipografiche (specialmente nel XVI secolo), la principale risorsa al giorno d’oggi è il turismo. All’interno del Ghetto vi erano in origine 9 sinagoghe, chiamate anche Schole. Attualmente ne sono rimaste 5, una per ogni confessione ebraica presente secoli fa a Venezia. In campo del Ghetto Nuovo si trova la Schola Grande Tedesca (1528), la Schola Canton (1532) e la Schola Italiana (1575). In Campo del Ghetto Vecchio c’è la Schola Levantina (1538) e la Schola Spagnola o Ponentina (1555) che fu ricostruita nel 1654 da Baldassarre Longhena. Nel Ghetto sorge inoltre il Museo Ebraico di Venezia che documenta la storia degli ebrei in territorio veneto la cui segregazione terminò solo nel 1797 quando, dopo la caduta della Serenissima, Napoleone impose l’equiparazione degli ebrei agli altri cittadini. Quello che fu il primo ghetto d’Europa è oggi un vivo e frequentato rione della città dove permangono tuttora le istituzioni religiose e amministrative ebraiche nonché ristoranti e locali che riprendono la tradizione israelitica.
Mezzi pubblici
Vaporetto linea 4.2 o 5.2 fermata Guglie.
Dorsoduro
Così chiamato grazie alla particolare conformazione morfologica del terreno su cui poggia, meno paludoso rispetto agli altri (con il dorso più duro), il sestriere di Dorsoduro è considerato uno dei sestrieri più esclusivi di Venezia ospitando nella zona dell’Accademia e delle Zattere singolari ed antichi esempi di architettura residenziale veneziana. La sua area si estende nella parte meridionale della città e inizia dalla Punta della Dogana, ex porto monumentale della città oggi centro d’arte contemporanea sede permanente delle opere dalla collezione di François Pinault.
Nel sestriere si possono ammirare molti luoghi d’interesse storico e artistico come la Chiesa dei Gesuati, che accoglie al suo interno affreschi e pale d’altare di Gian Battista Tiepolo; la Chiesa di San Trovaso, a fianco della quale sorge anche lo Squero, piccola abitazione di legno dove si costruiscono le gondole, la Chiesa di San Sebastiano, la Chiesa dell’Angelo Raffaele, la Chiesa di San Nicolò e Palazzo Zenobio il quale ospita una sala da ballo di rara bellezza che affaccia su degli splendidi giardini alla francese.
Tra i musei il più importante è quello di Ca’ Rezzonico, dimora patrizia costruita nel 1667, che oggi ospita il Museo del Settecento Veneziano con dipinti e arredi d’epoca provenienti da altri palazzi, tra i quali il famoso salotto scolpito da Andrea Brustolon. Fa parte del sestriere Dorsoduro anche Campo San Barnaba, tipico campo veneziano con attraccato alla riva il barcone adibito alla vendita delle verdure provenienti dalle isole e il Ponte dei Pugni, così detto perché qui si affrontavano gli abitanti di due parti opposte di Venezia, i Castellani e i Nicolotti, lottando sul ponte dove esistono ancora le sagome dei piedi del punto d’inizio.
Mezzi pubblici
Vaporetto 1, 2, 5.1
Giudecca
Posta a sud del centro storico di Venezia, la Giudecca è un’isola, o meglio un insieme di otto isole, collegate tra di loro. Si affaccia sul canale della Giudecca, proprio di fronte al sestriere di Dorsoduro. La Giudecca, un tempo zona ricca di orti giardini, è il luogo ideale per romantiche passeggiate: una lunga banchina situata a nord dell’isola permette infatti di godere di un magnifico panorama sulla laguna. La costruzione più rappresentativa della Giudecca è la chiesa del Redentore, terminata nel 1592, che ospita splendide pitture del Veronese, Tintoretto e di quotati maestri del Rinascimento.
Superato il Redentore incontriamo la Casa dei tre Oci, costruita in stile neogotico e la chiesa delle Zitelle: iniziata nel 1582 da Jacopo Bozzetto, su progetto del Palladio, e ultimata nel 1586, il suo nome e quello del vicino convento, rimandano alla funzione degli edifici, che era quella di ospitare le ragazze povere di Venezia, dette appunto zitelle, per completare la loro educazione sino al raggiungimento dell’età da marito. Sull’isola della Giudecca sorge anche il Molino Stucky interessante edificio di stile neogotico in cui, nel 1884 l’industriale Giovanni Stucky trasferì la sede del suo mulino o l’ex fabbrica di orologi Junghans: quest’ultima è stata di recente protagonista di un progetto di riconversione che ha trasformato i suoi ampi spazi in un teatro, una residenza studentesca e complessi residenziali moderni. La Giudecca viene chiamata da molti veneziani “l’isola delle foche”: questo perché la sua temperatura è decisamente più bassa rispetto a quella delle altre zone di Venezia.
Mezzi pubblici
Vaporetto n. 2, 4, 8